Lettori fissi

lunedì 30 gennaio 2012

QUELL'ULTIMA META...


Ricordo ancora quelle due vecchie foto appese nel soggiorno della nonna materna...una del mio papà, ex ciclista con le braccia alzate ed una dello zio, ex rugbista, sollevato da terra in orizzontale, con la palla ovale in mano...e fin da bambina, in famiglia, ho respirato ed assimilato la passione per questi due meravigliosi sport...
Domenica scorsa, mentre con gli amici varcavo il cancello dello stadio di rugby, per un momento ho rivisto le due vecchie foto, li, in bianco e nero, in ricordo dei vecchi tempi...ma è un attimo, si deve correre verso le tribune per prendere posto, si cerca la posizione migliore per incitare e vedere i nostri beniamini di casa...oggi la Benetton rugby gioca con i fortissimi inglesi della Saracens...i suoi supporters girano per gli spalti, bardati di bandiere, vestiti in maniera bizzarra e con l'immancabile bicchiere di birra...si disputa la coppa Heineken...lo speaker annuncia la formazione ospite che viene accolta con un grande applauso, ma lo stadio esplode letteralmente quando entrano i Leoni...le gradinate tremano, le bandiere sventolano quasi impazzite, si sollevano le sciarpe verdi e bianche, mentre i tifosi inglesi, mescolati in mezzo a noi, applaudono sportivamente...
L'arbitro da il fischio di inizio, si comincia...ecco la prima mischia, è un ammasso di braccia e gambe che sembra nn si debbano più snodare, di scarpe che affondano nel terreno fino a sollevare piccole zolle di terra, di pantaloni e volti che diventano irriconoscibili, di scatti e salti veloci per tenere la palla e portarla in meta...un giocatore lanciato a tutta velocità faun frontale e viene rimbalzato tre metri indietro...c'è chi si infortuna  ad una caviglia e per portare fuori campo i suoi 106 kili in barella, chiede ai compagni più robusti di dare una mano ai barellieri...il più fortunato ci rimette solo la maglietta, è tutta lacerata, ma nn esita a giocare a petto nudo!
C'è armonia fra inglesi e trevigiani, c'è sport, c'è passione, scambio di battute, di risate, di foto, c'è rispetto, quello stare insieme senza violenza, perchè lo sport deve essere oltre che sacrificio, sudore e fatica, anche scuola di vita...il pubblico è tutto in piedi, mentre la Benetton, all'80° già scaduto, prova l'ultimo disperato sfondamento a due metri dalla linea di meta...niente da fare, la palla nn prende la giusta direzione, la partita è persa...
E mentre i tifosi continuano a festeggiare con birre e panini, ci salutano, ci danno la mano, i giocatori si abbracciano e si scambiano le maglie, qualcuno lancia in aria la palla ovale, che come il sole, scompare cancellata dall'orizzonte...










 "A rugby si gioca con le mani e con i piedi, ma in particolare con la testa e con il cuore." (Diego Dominguez (naz. Italia)
 "Un rugbista lo riconosci dale orecchie, dalle cicatrici in faccia, e poi dal cuore" (Joseph Ricciardo (Argentina)
 "Il rugby è una partita di scacchi giocata in velocità" (Anonimo)
"Qualche pinta di birra e un piatto pieno di cibo: è tutto ciò che chiediamo. Si gioca per amore dello sport" (Mark Ring)

"Il rugby è un'ora e mezza di battaglia che può cementare amicizie per tutta una vita." (Henri Garcia (giornalista e scrittore francese)

sabato 28 gennaio 2012

LA RICCHEZZA DEL TEMPO...

Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza...
Lorenzo De Medici - Canti Carnascialeschi

giovedì 26 gennaio 2012

LUNGO LA RESTERA...

Nonostante sia domenica mattina, la sveglia suona presto egualmente...ci attende la lunga camminata lungo la Restera...un paio di fette biscottate con la marmellata, un caffè fumante ed appena il claxon della macchina si fa sentire, di corsa si esce e si sale in auto...a volte coi mariti, a volte da sole, raggiungiamo questo angolo di paradiso che costeggia un tratto del fiume Sile, fiume di risorgiva lungo circa 100 km...
Lasciamo l'auto nel grande piazzale e con passo svelto iniziamo la nostra camminata...tutto è ancora avvolto nel silenzio, nn ci  sono pensieri ad interrompere la quiete che c'è in questo angolo di paradiso... il silenzio è spezzato dai remi di una barca da canottaggio  che si immergono nell'acqua...ma è un rumore piacevole, nell'abbagliante luce di questa mattina che profuma di sole...una coppia di cigni amoreggia sulle placide acque, dove anche una barca si fa dolcemente cullare...
Arriviamo nell'angolo più bello, dove i Burci, le vecchie imbarcazioni ormai in disuso, son diventate la casa di germani reali, gabbiani e tantissime altre specie...questa è la zona preferita dai fotografi...allunghiamo il passo, i muscoli son caldi, rispondono bene...uno stormo di cormorani vola via, all'improvviso, e li osserviamo finchè diventano dei puntini neri che spariscono nell'intenso blu del cielo...lungo il percorso c'è chi cammina, chi corre, chi pattina, chi semplicemente siede su una panchina, solo con i suoi pensieri...
Ci avviciniamo al piccolo porticciolo di Casier, nell'aria il profumo del pane appena sfornato, lo stridio dei gabbiani che si tuffano per recuperare qualche piccolo pesce gettato dai pescatori...c'è voglia di un caffè, di un attimo di sosta, di una piccola pausa...5 minuti e si riparte, stessa strada, stesso percorso...è così bello camminare in mezzo alla natura, in una frizzante mattinata d'inverno, talmente luminosa da far male agli occhi, stare in compagnia, chiacchierare, ascoltare chi ha qualcosa da raccontare, nonostante la fatica dei 10 km cominci a farsi sentire...arriviamo a casa, un bel piatto di carboidrati, una doccia veloce e siamo pronti a ripartire...stavolta però niente fatica...resteremo seduti...ma di questo, ve ne parlerò nel prossimo post!









domenica 22 gennaio 2012

OGGI VI PORTO A...



Il “Castello di Roncade” è una delle più caratteristiche testimonianze della cultura rurale della società veneta, sorge al centro di Roncade, città trevigiana ai confini con la provincia di Venezia. E' da sempre chiamata il “Castello” e la sua storia ci riporta indietro nel tempo, intorno all'anno ‘900: per alcuni anni proprietà della famiglia Giustinian, nobile famiglia veneziana che ha lasciato una chiara traccia, troviamo i Dogi Stefano e Marco Antonio, il Beato Niccolò Monaco e san Lorenzo, primo patriarca di Venezia.
L'attuale proprietario del castello, il Barone Vincenzo Ciani Bassetti, appartiene a una famiglia trentina di antiche tradizioni agricole. E la tradizione che più hanno voluto mantenere è quella dell'operosità legata alla terra ed in special modo alla viticoltura e alla produzione di vini di qualità.
E' anche affermato come luogo privilegiato per feste di nozze e per foto di nozze all'interno del parco.










venerdì 20 gennaio 2012

LA GALAVERNA...

La notte ha un respiro, caldo d'estate, freddo d'inverno, a volte gelato e lo soffia sui rami  degli alberi e sui cespugli che dormono il lungo sonno invernale...la coltre di bianco cristallo tutto ricopre...con quel magico deposito di ghiaccio che va a braccetto con la nebbia...ecco la galaverna, uno spettacolo invernale unico, che incanta ed affascina.






mercoledì 18 gennaio 2012

UN ANNO IN PIU'...



Eh si...oggi divento un anno "più vecchia"...gli anni passano, ma quello che è importante è che la nostra anima nn invecchi mai, di avere sempre lo spirito giovane, la voglia di fare, di essere attivi, allegri, sorridere, essere circondati sempre dagli amici...perchè queste cose sono il vero sale della vita!

lunedì 16 gennaio 2012

ATTIMI ED EMOZIONI...

Sono una ladra...rubo emozioni...silenziosamente osservo e studio il viso, le mani, i gesti, le parole, le sfumature anche più lievi di chi mi sta di fronte...e catalogo...insofferenza, dolore, apatia, sorpresa, indignazione, amore, felicità, dolcezza...Si, sono una ladra e rubo, ma non per soldi...ma colleziono attimi ed emozioni...
S.Shan

venerdì 13 gennaio 2012

NEL PARADISO DELLE DOLOMITI...

Immagina una notte in cui la neve sia scesa abbondante e tutto questo magnifico paesaggio sia stato ricoperto da tanti centrimetri di beatitudine bianca...la neve ha ricoperto anche il lago, ora tutto ghiacciato, dove sopra un bimbo ed il suo cagnolino giocano felici...le montagne, alte, maestose, sembrano latte cagliato...intorno quasi tutto viene nascosto, dorme sotto quel magico, fatato, silenzio tipico dell'inverno...fa freddo, parecchio freddo...le nuvole si ammassano nel cielo, si rincorrono, lasciano ogni tanto spazio al sole... meglio riparare in qualche locale, dove il fuoco palpita nel camino, riscalda ogni cosa...lasciamo il lago di Misurina per salire verso il Passo Tre Croci...la neve scende, ci sorprende coi suoi fiocchi, che ci avvolgono, ci turbinano intorno, ci imbiancano...verso sera, al tramonto, lo spettacolo della natura si fa ancora più grande, intenso, magico...ombre violacee rendono i pendii  bianchi  molto più scuri, sulle cime dei monti sembra scoppiare un incendio, da quanto la neve diventa rossa ed il freddo diventa sempre più pungente, si fa duro...
Il cielo comincia piano piano a diventare cupo, in qua ed in la spuntano le prime stelle, sono piccole, ma ben visibili...sono le meravigliose stelle del sereno dopo le nevicate...







mercoledì 11 gennaio 2012

IL MULINETTO DELLA CRODA...

La strada di campagna corre tortuosa, a volte tutta al sole, a volte tutta in ombra...in alcuni punti è bordata da cespugli di rovi dove son rimaste solo le spine e  dove la brina permane da giorni e giorni...in quel punto, la strada di campagna, fa una netta curva a destra, scende poi dolcemente dalla collina, per tuffarsi in un bosco composto da alti alberi, ormai tutti spogli, di cespugli vari, e di felci, che qui regnano sovrane...il colpo d'occhio è immediato...il mulinetto è la, dopo un sentiero di ghiaino, dove sulla sponda sinistra si erge un castagno alto, dall'altra un micio che miagolante e desideroso di una carezza, mi viene incontro...una vecchia ruota è li, appoggiata al muro, col muschio degli anni, graffiata dal vento, dalle intemperie e dalla neve...
Nessuna casa intorno, nulla di nulla...solo il piccolo torrente con le rive pietrose e piene di ombre...sarà l'isolamento a rendere questo posto così magico o che cosa sarà? Il torrente è la che salta, la sua lunga treccia d'argento scende impetuosa dalla cascata, sembra quasi divertirsi,  poi si quieta, si calma...i germani reali e le oche hanno costruito il loro regno in queste limpide e placide acque...nel bosco intanto tutto è immobile, nessun rumore...a volte si sente il battito d'ali di qualche volatile che solca il cielo...

M' incammino salendo verso il bosco, poi lungo la strada...un ciclista scende a tutta velocità, un saluto veloce e rimane solo il frusciare della sua ruota, che nel silenzio viene amplificato 100 - 1000 volte... è un attimo, poi tutto torna in silenzio...le montagne intorno cominciano quasi ad incendiarsi, pare quasi siano baciate da una luce selvaggia con quel rosso tramonto...magnifiche...intanto il fiato si condensa nell'aria...il cielo si apre improvvisamente, ed ecco apparire la luna...ritorno verso l'auto, mi sembra quasi di percepire degli strani sguardi...saranno di animaletti o di qualche folletto che mi spiano nascosti? Rientro nel bosco e mi pare di avvicinarmi al suo cuore, quanta pace, quanta quiete in questo luogo così magico, così fatato...

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